domenica 19 dicembre 2010

Spem in alium nunquam habui - I PARTE

INTRODUZIONE

Spem in alium è il titolo del famoso mottetto scritto da Thomas Tallis organista e compositore alla corte inglese durante gli sconvolgimenti religiosi e politici della rivolta protestante. Questo “mastodontico” mottetto sembra vivere più nella leggenda che nella storia. Il mistero della sua genesi non è ancora del tutto risolto. Sfogliando il catalogo dell’opera di T.Tallis questa composizione salta subito all’occhio se non altro per il numero di voci, quaranta parti reali, mentre tutto il resto della sua produzione vocale non supera le sette voci. Anche rispetto all’evoluzione della musica vocale polifonica esso appare una rarità se non un’eccezzione. Raramente i compositori delle varie epoche hanno superato le 16 parti reali. In epoca fiamminga troviamo alcuni esempi ma si tratta in sostanza di canoni (Qui abitat canone a 24 v di Josquin, o il Deo Gratia canone a 36 v Ockeghem). Il compositore italiano Alessandro Striggio nel 1561 raggiunse le 40 voci (60 voci nell’ Agnus Dei) con la sua Missa sopra Ecco sì beato giorno. Vedremo in seguito come queste due opere siano in qualche modo molto legate. Possiamo dire che da queste composizioni ebbe origine il fiorire di un genere musicale definito “barocco colossale ”caratterizzato da una grande opulenza di mezzi, con largo uso di tecniche policorali.

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