mercoledì 14 gennaio 2009

Requiem: Duruflè vs Faurè

Vorrei dedicare questo articolo, ad un confronto fra il Requiem di Duruflè e quello di Faurè.
L’editore Durand nel 1947 commissionò a Maurice Duruflè un brano per coro e orchestra. Fino a quel momento l’organista e compositore francese non aveva mai scritto musica vocale. In quel periodo egli stava lavorando ad una suite di brani per organo, basati su temi gregoriani tratta dalla “Missa pro defunctis”. Gli appunti e le bozze scritte fino a quel momento furono un punto di partenza ideale per la nuova commissione, e la spiritualità meditativa del canto gregoriano divenne la base di partenza unificatore di tutta l’opera.
Il modello di riferimento fu il requiem di Faurè. Non si tratta di una mera imitazione, piuttosto una rielaborazione della struttura e dell’ambientazione sonora stabilita dal quel compositore che non solo per età era, per Duruflè, degno di grande ammirazione e rispetto. Faurè scelse di rompere con la tradizionale visione tragica del requiem, immagine che avevano adottato prima di lui Mozart, Berlioz, e Verdi. Egli omise il testo del giorno del giudizio, e nel resto dei testi enfatizzò invece la visione della pace eterna, anche arrivando a prendere in prestito il testo “In Paridisum” dal Servizio di sepoltura. Duruflè pensò che un lungo poema sulla dannazione eterna non era adatto al servizio di un rito funebre del XX secolo, quindi decise di utilizzare il medesimo teso di Faurè, e un’ambientazione sonora altrettanto sobria. Vediamo ora le principali similitudini e diversità fra queste due opere. Iniziamo con il confronto fra i due organici:

Faurè

2 fl
2 cl
2 fg

4 cor
2 tr
3 trbn

timp.
2 Arpe

Archi
Org.

Duruflè

3fl (2fl + ott.)
2 ob e 1 cor. Ingl.
2 cl e 1 cl. Basso
2 fg

4 cor
3 tr
3 trbn
1 tuba

4 timp
piatto
GranCassa
Tam-Tam

Arpa
Celesta

Archi
Org.


Suddivisione dei movimenti:

Faurè

I. Introito (Requiem aeternam) e Kyrie (coro)
II. Offertorio - O Domine Jesu Christe (baritono e coro)
III. Sanctus (coro)
IV. Pie Jesu (soprano)
V. Agnus Dei (coro)
VI. Libera me (baritono e coro)
VII. In paradisum (coro)

Duruflè

I. Introito (coro)
II. Kyrie (coro)
III. Domine Jesu Christe (baritono e coro)
IV. Sanctus (coro)
V. Pie Jesu (mezzo-soprano)
VI. Agnus Dei (coro)
VII. Lux aeterna (coro)
VIII. Libera me (baritono e coro)
XI. In Paradisum (coro)


Entrambi i compositori utilizzano un baritono solista nel Jesu Domine Christe e nel Libera me, mentre nel Pie Jesu. Faurè si affida ad un soprano solista e Duruflè ad un mezzo. La divisione interna dei movimenti è un po’ diversa: Faurè unisce in unico movimento l’introito e il kyrie, mentre in Duruflè sono divisi, Faurè nel Sanctus conserva anche il Benedictus. In Faurè il testo Lux aeterna fa parte dell’Agnus Dei, mentre in Duruflè è un movimento autonomo. In Duruflè diversi movimenti devono dal punto di vista strutturale un enorme debito all’esempio di Faurè, anche se l’effetto globale risulta originale. La diversità più evidente sta nell’utilizzo da parte di Duruflè delle originali medie gregoriane. Ma rimando l’analisi dettagliata dei lavori e la comparazione ad un altro articolo.

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